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Comunicato stampa

Direttiva emission trading: segnalazione al Governo per l'approvazione del Piano italiano di allocazione da parte della Commissione Europea

Milano, 7 settembre 2004

L'Autorità per l'energia elettrica e il gas ha inviato una segnalazione

al

Governo per sostenere l'approvazione, da parte della Commissione Europea, del

Piano Nazionale di Allocazione elaborato dal Ministero dell'Ambiente e dal

Ministero delle Attività produttive, con cui dare attuazione alla direttiva

87/2003/CE sui diritti di emissione di gas a effetto serra per il settore

elettrico. Ad avviso dell'Autorità, una attuazione della direttiva in Italia

con modalità diverse da quanto previsto dal Piano Nazionale potrebbe

determinare ingiustificati aumenti del prezzo finale dell'elettricità.

 

La direttiva prevede il perseguimento degli obiettivi ambientali attraverso

un meccanismo di crediti di emissione allocati gratuitamente dagli Stati membri,

per il triennio 2005-2007, ai singoli impianti produttivi in proporzione alle

emissioni previste. Successivamente, nel caso in cui un impianto ecceda il

quantitativo di emissioni assegnatogli, l'operatore dovrà acquistare sul

mercato europeo crediti sufficienti a coprire tale eccedenza. Ciascuno Stato

membro deve sottoporre all'approvazione della Commissione la propria modalità

di attuazione della direttiva.

 

Un adeguato sostegno in sede europea del Piano Nazionale italiano è motivato

dalla necessità di non indurre distorsioni nel funzionamento della borsa

elettrica e di tenere conto dell'evoluzione delle condizioni strutturali del

settore elettrico italiano, peculiare nel contesto europeo per il mix delle

fonti e per i consumi specifici che lo caratterizzano.

 

Il Piano Nazionale prevede infatti interventi di aggiustamento delle

assegnazioni iniziali delle quote di emissione, per poter tenere conto delle

variazioni della struttura del parco elettrico nazionale che intervenissero nel

frattempo. Una interpretazione meramente letterale della direttiva da parte

della Commissione, non in linea con il Piano Nazionale potrebbe invece

precludere la possibilità di aggiustamenti ex post delle quote assegnate.

 

Come noto, il settore elettrico italiano sarà caratterizzato nei prossimi

tre anni dalla ristrutturazione di centrali esistenti e dalla realizzazione di

nuovi impianti più efficienti. Gli interventi previsti renderanno obsoleta una

quota rilevante del parco attuale, sulle cui emissioni sono però calcolati i

diritti di emissione gratuiti per il primo triennio. Questo rende problematica

una corretta definizione delle quote entro il 2004, senza rafforzare posizioni

dominanti esistenti o introdurre ulteriori ostacoli all'entrata di nuovi

produttori nel mercato.

 

Le analisi condotte dall'Autorità prefigurano infatti il rischio di un

maggior costo della produzione elettrica di oltre il 5% in caso di una diversa

attuazione della direttiva rispetto a quanto previsto dal Piano Nazionale, e

ciò senza conseguire alcun vantaggio ambientale ulteriore. Inoltre, ad avviso

dell'Autorità, il mantenimento in capo all'operatore dominante di una quota di

diritti di emissione non più in linea con la struttura del parco produttivo,

che vede coinvolta una pluralità di operatori, potrebbe determinare un

consolidamento ingiustificato della sua posizione nel mercato.